Copenhagen in tre giorni

Buongiorno! Ai primi di aprile sono stata a Copenhagen per tre giorni, da venerdì a domenica, quindi aggiungo una nuova piccola guida di viaggio.

Giorno 1: venerdì 1 aprile 2016

Siamo partiti il venerdì mattina alle 7:30 da Malpensa T2, quindi siamo arrivati a Copenhagen di buon mattino, con la possibilità di sfruttare tutta la giornata. Il trasferimento dall’aeroporto al centro città avviene tramite metro urbana e il prezzo del biglietto è di 3.60€. I biglietti si comprano in biglietteria se pagate con carta o bancomat oppure negli automatici dentro l’aeroporto se pagate contanti (corone danesi, non euro).
Il nostro hotel era nel pieno centro della città, a pochissimi metri dalla stazione della metro Nyhavn, dove sorge il bellissimo porto antico, composto da case molto colorate. La giornata era meravigliosa e i colori spiccavano davvero bene.

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La città è davvero a misura d’uomo e si gira tranquillamente sia a piedi che in bicicletta. Se vi fermate solo per il weekend io sconsiglio di fare abbonamenti per i mezzi, ma di camminare, soprattutto perché nel centro della città trovate la Strøget, la via pedonale più lunga d’Europa, composta da diverse vie Frederiksberggade, Nygade, Vimmelskaftet, Amagertorv, Ostergade. Questa area è situata tra le due maggiori piazze della città, la Rådhusplads (nella quale sorge il municipio Københavns Rådhus, in stile neorinascimentale) e Kongens Nytorv.

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Accanto alla piazza del Municipio si trovano anche i Giardini Tivoli, un parco divertimenti in pieno centro strorico.

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Lungo questa via si trovano una marea di negozi, tra cui Natura Siberica (che io ho conosciuto al Cosmoprof) e, soprattutto, il negozio della Lego.

Girando sempre per la zona pedonale si possono ammirare la torre rotonda Rundetårn, alta 34,8 metri, costruita nel 1642 e originariamente usata come osservatorio astronomico. È possibile salire fino in cima e si può avere una bella visuale sulla città. Il biglietto costa sui 5€.
Abbiamo pranzato a 7 eleven nella Strøget, uno degli unici posti di Copenhagen in cui mangiare senza spendere una fortuna. Nel pomeriggio abbiamo proseguito verso il Palazzo di Rosenborg e i suoi giardini. Il palazzo è un’antica residenza reale, oggi sede delle Danske Kongers Kronologiske Samling, Museo della Collezioni Reali Danesi. Noi non siamo riusciti a visitarlo internamente perché siamo arrivati quasi alla chiusura e la signora alla cassa, molto onestamente, ci ha detto che un’ora non ci sarebbe bastata, quindi abbiamo fatto una passeggiata del Rosenborg Garden.

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Da lì abbiamo proseguito a piedi verso la famosissima Sirenetta, simbolo della città, chiamata “Den lille Havfrue” in lingua danese. Carl Jacobsen, figlio del fondatore di Carlsberg, commissionò allo scultore Eriksen, la raffigurazione della Sirenetta di una delle più celebri fiabe di Andersen.

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La Sirenetta è posta su uno scoglio, proprio sul mare e da lì si ha una vista sulla zona industriale della città. A pochissima distanza si trova un bell’esempio di architettura del primo gotico rivisto in chiave vittoriana: la Chiesa anglicana di Sant’Albano, che è l’unica chiesa anglicana (episcopale) della Danimarca, costruita nel 1887. Prima di allora i cristiani di madrelingua inglese erano soliti riunirsi in diverse sale prese in affitto a Copenaghen o a Helsingør. La chiesa fa parte della diocesi europea della confessione anglicana, guidata a livello globale dall’Arcivescovo di Canterbury. La liturgia è quella della Chiesa d’Inghilterra.
Nonostante lo stile molto inglese della chiesa, la maggior parte dei materiali da costruzione è danese. I muri esterni sono di pietra calcarea di Faxe, le decorazioni bianche di pietra focaia di Stevns, entrambe le zone situate a sud dell’isola di Sjælland. La guglia è in granito di Öland, isola svedese. Il tetto è ricoperto di tegole di Broseley, località della contea inglese dello Shropshire. A causa della natura del terreno, la chiesa è costruita su palafitte; il pavimento della cripta è sotto il livello del mare ed è mantenuto asciutto da una pompa automatica.

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Sempre nella stessa zona, pochi passi prima, si trova la fontana di Gefion, che raffigura la leggenda della nascita della Zelanda (ovvero l’isola su cui si trova Copenaghen). La leggenda narra che Gefjun avesse chiesto al re di Svezia della terra e che questi le avesse promesso un regno grande quanto quello che sarebbe riuscita ad arare in una notte, allora la donna non esitò a trasformare i suoi figli in buoi e ciò che ottenne alla fine fu appunto la Zelanda. La statua della fontana rappresenta appunto Gefjun che sprona i figli trasformati in buoi a lavorare. Purtroppo la fontana era spenta, quindi non abbiamo potuto apprezzarla a pieno.

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Giunta sera, nonostante il sole fosse ancora abbastanza alto, ci siamo diretti verso l’hotel e abbiamo visto la Marmorkirken, progettata dall’architetto Nicolai Eigtved nel 1740 insieme al Frederiksstad, il quartiere di Copenaghen in cui si trova, per commemorare il 300º anniversario dell’incoronazione del primo membro del Casato degli Oldenburg. L’edificio ha la più grande cupola di tutta la Scandinavia con un diametro di 31m e poggia su 12 colonne, probabilmente ispirato alla cupola di San Pietro di Roma. Per dissapori tra l’architetto e lo scultore chiamato a realizzare le statue che dovevano ornare la chiesa, questi le fece troppo grandi per essere ospitate nelle nicchie e così furono poste all’esterno. La chiesa è carina, anche all’interno, ma è un po’ “impiccata” tra i palazzi.

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Abbiamo cenato nel ristorante Vita, non lontano dall’hotel, dove ci hanno abbastanza spennato. I prezzi dei ristoranti sono molto alti, quindi è bene cercare in modo oculato e non farsi consigliare troppo dagli albergatori, perché ragionano in base ai loro stipendi, sicuramente diversi da quelli italiani.

Giorno 2: sabato 2 aprile 2016

La giornata è iniziata andando verso il palazzo di Amalienborg, residenza ufficiale dei Reali danesi. I quattro palazzi che costituiscono Amalienborg sono:
– il palazzo di Cristiano VII: palazzo di sud-ovest, utilizzato per le visite ufficiali;
– il palazzo di Cristiano VIII: palazzo di nord-ovest, residenza del principe Federico di Danimarca fino al 2004;
– il palazzo di Federico VIII: palazzo di nord-est, fu la residenza della regina madre Ingrid di Svezia fino alla sua morte nel 2000, è in fase di restauro per diventare la dimora del principe ereditario Federico di Danimarca;
– il palazzo di Cristiano IX : palazzo di sud-est, residenza del sovrano Federico IX dal 1967.

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È possibile capire se i reali siano in casa in quel momento dalla presenza della bandiera ammainata sui palazzi. Il cambio della guardia della regina Margherita II avviene nella piazza centrale tutti i giorni a mezzogiorno e dura circa un’ora.

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Nei pressi del palazzo, guardando verso il mare, è possibile notare il Teatro dell’Opera di Copenhagen, uno tra i più moderni teatri d’opera del mondo.

Appena dopo mezzogiorno abbiamo proseguito verso Rosenborg e verso il museo SMK, una galleria d’arte, il cui ingresso è gratuito. Dopo averlo visitato, ci siamo diretti verso Nørreport per vedere il mercato coperto. Abbiamo notato che i prezzi del cibo non erano molto favorevoli (10€ per un panino), mentre i prezzi di frutta e verdura erano simili ai nostri.

Dopo pranzo siamo tornati sulla Strøget, arrivando a Christiansborg. Il palazzo di Christiansborg è posto sull’isoletta di Slotsholmen (che significa per l’appunto Isola del castello), oggi sede del parlamento danese e degli uffici del primo ministro e della suprema corte di Danimarca. Alcune parti del palazzo, inoltre, sono utilizzate dalla famiglia reale, tra cui le sale di rappresentanza, la cappella reale e le stalle reali. Il palazzo è la sede dei tre poteri supremi della Danimarca: il potere esecutivo, il potere legislativo e il potere giudiziario. È l’unica struttura al mondo ad avere in contemporanea in sé i tre organismi statali.
Il palazzo risulta diviso nella sua metà, col parlamento nell’area sud con gli appartamenti reali, mentre la Corte Suprema e l’ufficio del primo ministro sono posti a nord. Molte parti del palazzo sono aperte al pubblico (gratis) con la possibilità di visite guidate. Noi abbiamo girato liberamente, senza tour. Gli appartamenti reali sono a pagamento.

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Ci siamo diretti poi verso il quartiere di Christianshavn, creato nel XVII secolo come isola artificiale a scopo difensivo nel complesso delle nuove fortificazioni della città. Originariamente il quartiere sorto sull’isola si ispirava alle città mercantili olandesi, ma venne presto incorporato nel tessuto storico di Copenaghen. Nel tragitto abbiamo visto il Mynisterial Bygninger e siamo rimasti molto colpiti dal campanile con le lucertole attorcigliate.

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Lì a fianco c’è anche la Vor Frue Domkirke, in italiano la cattedrale di Nostra Signora, che è il principale luogo di culto luterano di Copenaghen, chiesa madre della diocesi di Copenaghen. È situata nei pressi dell’università della città e fu inaugurata nel 1829, disegnata dall’architetto Christian Frederik Hansen in stile neoclassico e ornata di sculture di Bertel Thorvaldsen.

Molto carina era anche la Vor Frelsers Kirke, in italiano la chiesa del Nostro Redentore, molto particolare per via della guglia nera del suo campanile, caratterizzata da una scala a spirale che porta in cima. Il carillon di questo campanile è rinomato per essere il più grande del nord Europa.

Abbiamo dunque proseguito fino a Christiania, nota anche come Città Libera di Christiania (Fristaden Christiania), un quartiere parzialmente autogovernato, che ha conseguito uno status semi-legale come comunità indipendente. In altre parole? Una zona hippy con quattro catapecchie, in cui ci sono loschi individui, mediamente con una bottiglia in una mano e una canna nell’altra; spacciano tranquillamente. Nel quartiere ci sono tre regole fondamentali e inviolabili: non fare foto, non correre e divertirsi.

La serata è terminata con una lunga passeggiata verso l’hotel (esattamente dall’altro capo della città).

Giorno 3: domenica 2 aprile 2016

Nel nostro terzo giorno nella capitale danese, abbiamo deciso di visitare la Birreria Carlsberg e Jacobsen. L’azienda si trova lontano dal centro storico e è necessario utilizzare l’autobus oppure la navetta gratuita, che parte e arriva alla stazione, con una cadenza regolare. Nelle guide c’era scritto che la navetta era disponibile dal mese di maggio per cui noi abbiamo usato il bus, per poi scoprire che il servizio c’è sempre, per cui ne abbiamo approfittato solo al ritorno.

copenhagen (13)La visita non è molto lunga, ma è simpatica, perché oltre a visitare la vecchia fabbrica e vedere quali fossero i processi di produzione, si può vedere una delle collezioni private di bottiglie di birra più grandi (da circa un anno collezioniamo anche noi bottiglie di birra). La cosa che ci ha fatto sorridere è che appena arrivati davanti alla collezione, la prima bottiglia su cui cade l’occhio è quella di Le Baladin (prodotta a Torino e a Piozzo (CN))! Nel biglietto d’ingresso (85dkk) sono compresi due ticket per la degustazione di due birre da 40ml. Io ho assaggiato una IPA (indian pale ale) all’ingresso e una Strong Ale (ambrata amara) alla fine del giro. È possibile mangiare anche nel ristorante Carlsberg per 195dkk.

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Tornati in centro, abbiamo passato il pomeriggio visitando le ultime cose rimaste, tra cui Kastellet, un’antica fortificazione militare aperta al pubblico, con ordinate casette rosse dai tetti spioventi. Tutta la zona ha una pianta a forma di stella, con una sorta di terrapieno erboso alla cui sommità sono piantati degli alberi e vi è un piccolo sentiero punteggiato da panchine.

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Abbiamo dato un ultimo saluto alla Sirenetta e ci siamo avviati nuovamente verso l’hotel.

Giorno 4: lunedì 3 aprile 2016

Il nostro aereo era in partenza alle 9:30 circa, per cui siamo partiti di buon mattino per scongiurare ritardi o intoppi, arrivando in netto anticipo all’aeroporto. Siamo atterrati a Malpensa a mezzogiorno e siamo andati diretti al lavoro.

Consigli utili:

  • Copenhagen è carissima! Preparatevi psicologicamente a spendere 10€ per una colazione banale e 35-40€ per una cena.
  • Dato che mangiare a Copenhagen costa una fortuna, quindi è meglio avvalersi dei supermercati, perlomeno per gli snack e per l’acqua. I supermercati più famosi sono: Fakta, Netto, Irma, Fotex food.
  • Una valida alternativa per un pranzo veloce e senza spendere una fortuna è 7eleven, che si trovano ovunque nella città e sono anche più economici degli atri fast food.
  • Non buttate le bottiglie d’acqua, ma portatele nei suddetti supermercati, perché quasi sempre ci sono delle macchinette per la raccolta di vetro plastica e lattine, che vi danno un credito di qualche DKK in base per ogni vuoto che portate. Vi daranno uno scontrino che potrete scalare dalla spesa.
  • Il biglietto dell’autobus si può fare a bordo, ma accettano solo pagamento in contanti e solo in corone.
  • Attenzione quando fate i biglietti alla metro! I biglietti escono già convalidati e quindi sono utilizzabili per i 70 minuti successivi e basta.
  • Fate sempre il biglietto se prendete i mezzi perché i controllori ci sono sempre.
  • Altre attrazioni interessanti, che non abbiamo fatto in tempo a vedere, sono: l’orto botanico, lo zoo e la Spiaggia di Svanemøllen. Nelle vicinanze di Copenhagen sono interessanti da vedere anche il Castello di Frederiksborg (sito a Hillerød) e Legoland (sito a Billund).

Copenhagen mi è piaciuta molto. Adoro le città del Nord Europa, ne apprezzo il paesaggio, l’ordine, la disciplina degli abitanti e anche la loro cortesia. Diversamente dalla Germania, per esempio, in Danimarca la gente è solare e cordiale, sempre pronta ad aiutarti, ad esempio se ti vedono smarrito nel guardare una cartina sono loro i primi a chiederti se hai bisogno. Vi consiglio di andarci!
♥♦ Baci ♣♠

15 Comments

  1. Noi ci siamo stati solo metà giornata una volta, dopo qualche oretta ci siamo chiusi dentro l’aeroporto ad aspettare il nostro volo 😀 Non c’era un anima viva per strade, avevo un freddo cane ed ero anche incinta con il primo figlio quindi non ne avevo molta voglia di andare in giro 😀 In un altro momento mi sarebbe piaciuto di più sicuramente! Avete fatto un bel viaggetto 🙂

  2. Che bella Copenhagen, sono passati 8 anni da quando ci sono andata ma ci tornerei. Io avevo trovato posto in un b&b fuori città, in un quartiere residenziale bellissimo e molto accogliente. Buona giornata!

    1. Come dicevo prima, a me piace il tanto il nord Europa! Ero già stata a Stoccolma un po’ di anni fa e mi era piaciuta molto e anche in questo caso le mie aspettative sono state rispettate.

  3. Ci sono stata con i miei quando avevo 14 anni, ormai un secolo fa, ma ricordo che mi era piaciuta infinitamente, poi ero ossessionata dalla Sirenetta della Disney 😅 quindi puoi immaginare…

  4. non me lo dire, è una vita che sogno di andarci ma non riesco mai a trovare il tempo, soprattutto il mio ragazzo che ha ferie solo in agosto 😦
    Che città stupenda

    1. Purtroppo agosto è il mese peggiore per andare in giro perché spendi un botto e ti trattano male! Noi ora ci siamo dati una calmata rispetto all’anno scorso in cui almeno 1volta/mese facevamo un viaggetto. Ne abbiamo fatto uno nel weekend del primo maggio e devo ancora scrivere la guida 🙂

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