Parigi in tre giorni

Qual è la città romantica per eccellenza? Parigi! Senza alcun dubbio! Ai primi di maggio ci sono stata per la seconda volta a distanza di undici anni. Nella precedente visita, al liceo, avevamo visitato un sacco di cose, ma non avevo ancora la consapevolezza attuale e non me la ero goduta fino in fondo, sebbene già allora mi era rimasta nel cuore.

Giorno 1: sabato 30 aprile 2016

Siamo partiti alle 06.30 da Milano Malpensa, con un volo di EasyJet pagato un’inezia e dopo un’oretta eravamo già a Parigi Charles De Gaulle. Il trasferimento dall’aeroporto al centro città è facile, si utilizza la RER B (blu) fino alla fermata più vicina all’hotel e, eventualmente, si cambia su una metro. Il biglietto dall’aeroporto al centro costa 10€, mentre quello urbano singolo se doveste prendere anche la metro è 1.80€.

rer b

Parigi è divisa in Arrondissement e in questa cartina potete vedere a grandi linee dove sono collocati i principali monumenti:

mapa-paris

Le linee della metro di Parigi sono ben 14, a cui si aggiungono 3 RER (treni):

1180px-Carte_Métro_de_Paris metro_parigi

Il nostro hotel si trovava a Place d’Italie, in una zona davvero strategica, perché pur non essendo nel pieno centro è servita da ben 3 linee della metropolitana (5-arancione, 6-verde, 7-rosa) che portano praticamente ovunque.

Il meteo del primo giorno era pessimo, vento, pioggia e molto freddo, quindi dopo aver posato i bagagli, siamo andati al Museo d’Orsay. Il museo è celebre per i numerosi capolavori dell’impressionismo e del post-impressionismo esposti al suo interno, è stato ricavato in una ex-stazione ferroviaria (la Gare d’Orsay), costruita in stile eclettico alla fine dell’Ottocento. È famoso soprattutto per i quadri degli impressionisti (Monet, Cézanne, Manet, Renoir, Degas, ecc.) e post-impressionisti (Gauguin, Van Gogh, ecc.), ma contiene anche opere che partono dalla seconda metà del XIX secolo e espone anche importanti lavori di architetti, scultori, fotografi e creatori d’arte decorativa ed industriale. Il biglietto d’ingresso costa 12€ e l’audio guida costa 5€; se siete appassionati d’arte, la visita durerà almeno 3 ore.

parigi - museo orsay

La zona dei musei non è il massimo per pranzare, noi abbiamo mangiato un pessimo panino, perché era tardi ed eravamo troppo affamati per continuare, ma vi conviene allontanarvi un po’ così i prezzi si abbassano. Nel pomeriggio abbiamo proseguito verso il Louvre, che abbiamo guardato solo esternamente.

parigi - louvre

Abbiamo quindi proseguito la nostra passeggiata su Rue de Rivoli, una via piena di negozi più e meno lussuosi. Lungo la strada abbiamo visto la Torre Saint Jaques e l’hotel de Ville, proseguendo poi attraverso uno dei tanti ponti verso l’Ile de la Cité, una delle zone più belle di Parigi.

In questa isoletta sulla senna si trovano sia la Sainte Chapelle, uno dei più importanti monumenti dell’architettura gotica, costruita per volere di Luigi IX come cappella palatina del medievale palazzo dei re di Francia al fine di custodirvi la Corona di spine, un frammento della Vera Croce e diverse altre reliquie della Passione che il sovrano aveva acquisito. La costruzione è molto alta, ma è dominata soltanto da vetrate nella parte superiore. Insieme alla Conciergerie, la Sainte-Chapelle costituisce una delle vestigia del Palais de la Cité, residenza dei sovrani di Francia dal X al XIV secolo, che si estendeva sul luogo in cui è attualmente sito il Palazzo di giustizia. Le reliquie non sono più presenti nella cappella, ma conserva molto valore per le immense vetrate, un esempio mirabile di grande eleganza e leggerezza, che seguono un preciso programma iconografico incentrato sulle storie dell’Antico Testamento, dalla Genesi all’Apocalisse. La vetrata del rosone risale agli anni novanta del XV secolo e raffigura scene dall’Apocalisse. Il biglietto di ingresso costa 10 €.

A pochi passi dalla cappella si trova la meravigliosa cattedrale di Notre Dame, il principale luogo di culto cattolico di Parigi. La cattedrale, basilica minore dal 1805, è monumento storico di Francia dal 1862 e Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1991. Attualmente la cattedrale dispone di undici campane (in passato ne erano 20): due nella torre sud, sette nella torre nord, tre nella flèche e tre nel sottotetto, le quali si odono dall’interno della chiesa. Le sette campane installate nel 2013 hanno ciascuna un nome proprio, riferito a personaggi e a santi legati alla storia dell’arcidiocesi di Parigi e della Chiesa cattolica. Le attuali campane della cattedrale sono le seguenti: Emmanuel, Marie, Gabriel, Anne-Geneviève, Denis, Marcel, Étienne, Benoît-Joseph, Maurice, Jean-Marie.

parigi - notre dame (1)

La chiesa è visitabile gratuitamente all’interno, mentre la visita alla torre è a pagamento. All’interno è possibile vedere la corona di spine di Gesù in una teca rossa poco illuminata. È molto interessante anche leggere i pannelli che spiegano le varie tappe della costruzione della cattedrale. Mi raccomando, non fermatevi solo alla facciata, ma costeggiatela, passando nel giardino adiacente, pieno di ciliegi giapponesi, che ho avuto anche la fortuna di trovare in fiore.

parigi - notre dame (2)

Abbiamo proseguito la passeggiata verso il Centro Pompidou, che trovo un enorme pugno in un occhio in una città bella e elegante come Parigi. Non l’ho nemmeno fotografato. Abbiamo fatto aperitivo lì in zona e siamo andati a cena in un ristorantino un po’ caro, ma buonissimo, consigliato da francesi.

Giorno 2: domenica 1 maggio 2016

La prima domenica del mese tutti i musei sono gratis…peccato che il 1 maggio sia festa e quindi sia praticamente tutto chiuso! Abbiamo preso la metro fino a Champ de Mars e siamo passati davanti alla Ecole militaire e successivamente abbiamo camminato lungo tutti i giardini per arrivare alla Tour Eiffel.

parigi - ecole militaire

La classica foto della Tour Eiffel dal Champ de Mars non poteva mancare.

parigi - tour

La coda per salire in cima non era eccessiva, ma a pian terreno si poteva acquistare il biglietto solo per i primi due piani. Altra coda per comprare il biglietto al secondo piano e poi coda per salire. Insomma, si perde un po’ di tempo, ma ne vale la pena.
Per salire fino in cima vi sono due possibilità: i 1665 scalini oppure due ascensori trasparenti. La struttura è divisa in tre livelli aperti al pubblico, raggiungibili sia con l’ascensore sia con le scale. I meccanismi degli ascensori sono quelli originali del 1889 e percorrono, all’anno, 100000km. A sud-est della torre si allunga una distesa erbosa da cui un tempo partivano i primi voli in mongolfiera.

Ovvio dire che dall’alto della torre si gode di un paesaggio meraviglioso su tutta la città ed è possibile vedere anche il quartiere più moderno e fulcro economico della Defanse.

parigi - dalla tour eiffel (1)

parigi - dalla tour eiffel (2)

Abbiamo guardato il Trocadero soltanto dall’alto e siamo ripassati dal Champ de Mars per andare verso Les Invalides. L’Hôtel national des Invalides è un grande complesso di edifici del classicismo barocco francese costruito allo scopo di ospitare soldati invalidi. La cupola, tutta dorata, è stata costruita per la cappella privata di Luigi XIV, e ospita oggi al suo interno la tomba di Napoleone. Attualmente, la struttura ha mantenuto in parte la sua funzione, ospitando alcuni anziani reduci; un edificio è stato trasformato nel celebre Museo dell’Esercito (Musée de l’Armée) che conserva armamenti e trofei della storia francese dal Medio Evo alla seconda guerra mondiale. Purtroppo, essendo il 1 maggio, era chiuso ed era possibile soltanto visitare i giardini, ma non l’interno.

parigi - invalides

Abbiamo continuato il nostro giro, sempre a piedi attraversando il Pont Alexandre, da cui si ha una bellissima vista della Senna e della Tour Eiffel. Siamo passati davanti al Petit Palais e al Grand Palais, per dirigerci poi sull’Avenue des Champs-Élysées, uno dei più larghi e maestosi viali di Parigi. Il nome fa riferimento ai Campi Elisi, regno dei morti della mitologia greca. Il viale va da Place de la Concorde a est, con il suo obelisco, a Place Charles de Gaulle a ovest, dove si trova l’Arco di trionfo, costruito per celebrare le vittorie di Napoleone Bonaparte in battaglia.

parigi - arco di trionfo

parigi - palais (1)

parigi - palais (2)

Ci siamo addentrati nelle traverse degli Champs Elisés, per vedere la chiesa della Madelaine, il palazzo dell’Eliseo (circondato da guardie armate, più che in altri posti, quindi non mi sono azzardata a fare foto) e terminando poi in con l’Obelisco di Place de la Concorde.

Siamo ritornati in zona Louvre attraversando i Jardins des Tuileries e abbiamo cenato in una birreria poco distante.

parigi - tuileries

Dopo cena ci siamo spostati in metro nuovamente fino alla tour Eiffel per vederla illuminata. Ogni ora, per 5-10 minuti, sbarluccica con le lucine bianche ed è davvero emozionante vederla spiccare nella notte buia.

parigi - tour eiffel notte

Giorno 3: lunedì 2 maggio 2016

Abbiamo sfruttato per bene anche l’ultimo giorno. Siamo partiti alla volta del quartiere di Montmatre, scendendo alla fermata Pigalle della metro. Montmartre è una collina nella zona nord di Parigi, di cui rappresenta il punto più alto, sulla rive droite, molto nota per la Basilica del Sacro Cuore posta sulla sua sommità e per essere stato il centro della vita bohémienne durante la Belle Époque.
Dato che Montmartre era al di fuori dei confini della città, libera dalle tasse di Parigi e con una produzione di vino locale (tuttora conserva le uniche vigne di Parigi), divenne in breve una zona popolare per il divertimento. L’area si sviluppò come il centro dell’intrattenimento, rappresentato dai cabaret del Moulin Rouge e de Le Chat Noir; in questo stesso periodo Montmartre fu il luogo prediletto da vari pittori, tra cui Pissarro, Toulouse-Lautrec, Steinlen, Van Gogh, Modigliani, Picasso e Maurice Utrillo, l’unico che vi era anche nato. La Place du Tertre era il luogo di incontro degli artisti e, tutt’ora, è piena di ambulanti che dipingono e vendono i loro lavori.


parigi - place du tertre

Il Moulin Rouge, è uno dei più famosi locali di Parigi. Nacque sull’onda del successo del Moulin de la Galette, un ristorante danzante ricavato nel 1870 dentro un vecchio mulino a vento nella parte alta di Montmartre. Il suo successo fu pressoché immediato, anche per il repertorio di danze e spettacoli, fra cui il celeberrimo can-can, assolutamente rivoluzionari per quei tempi.

parigi - moulin rouge

Passeggiando tra le vie del quartiere, salendo dal Moulin Rouge alla place du Tertre si respira la vera Parigi secondo me, con localini piccoli e, a colpo d’occhio, sicuramente più economici rispetto al centro, e si arriva alle spalle della Basilica del Sacro Cuore. La basilica sorge sul luogo dove sarebbe stato martirizzato san Dionigi con la decapitazione. La Basilica insieme al Vittoriano di Roma è il monumento più bianco d’Europa. La sua pietra calcarea, dovrebbe avere la caratteristica di non trattenere polvere e smog, ma in realtà un po’ grigio/nero lo è! Il travertino è resistente al gelo e capace di divenire ancora più bianco e lucido con l’età e al contatto della pioggia. All’ingresso, davanti al portico a tre archi, ci sono le statue dei santi Giovanna d’Arco e Luigi dei Francesi.

parigi - sacro cuore

Ci siamo poi spostati in metro fino alla fermata Babylone e abbiamo pranzato in un parchetto di fronte a Le Bon marché, il più antico centro commerciale di Parigi. Ovviamente dopo pranzo abbiamo fatto un giretto all’interno e ci sentivamo dei pezzenti, perché è molto più lussuoso ed elegante della nostra Rinascente e ha solo brand di lusso.

parigi - le bon marchè

Abbiamo proseguito a piedi verso il quartiere di Saint-Germain-des-Prés, guardando solo da fuori sia i resti della dell’abbazia, che è uno dei più antichi luoghi di culto cattolici di Parigi. Del complesso, attualmente rimane soltanto la chiesa, uno dei primi edifici in stile gotico della città. Dall’altro lato della piazza è possibile vedere anche il grattacielo di Montparnasse.

parigi - saint germain

Ci siamo poi diretti verso il Palais du Luxemburg, sede del Senato francese, dove abbiamo fatto una siesta nei giardini fioriti, che vennero creati per volere di Maria de’ Medici su progetto dei giardini di Firenze.

parigi - luxemburg

Era quasi ora di tornare all’hotel per recuperare le valigie e dirigerci in aeroporto, ma abbiamo preferito farci ancora una passeggiata sul lungo Senna, ripassando dalla chiesa di Saint Sulspice e da Notre Dame per andare a prendere la metro, almeno abbiamo respirato ancora un po’ l’arte parigina.

parigi - saint sulspice

Il nostro volo era pianificato per le 21.25 e dopo un’oretta circa eravamo a Milano.
Sicuramente torneremo ancora a Parigi, perché tra i to do sono rimasti il Museo del Louvre, l’Orangerie, la Bastiglia e la cena sul Bateau Mouche (che avevo già fatto nel lontano 2005, ma in coppia è tutta un’altra cosa).

Consigli utili:

  • Il trasferimento da centro città per l’aeroporto di Charles de Gaulle (e viceversa) costa 10€ con la RER B e impiega normalmente una quarantina di minuti.
  • Per andare verso l’aeroporto potete acquistare il biglietto alle macchinette o in biglietteria e potete timbrarlo subito dalla metro e poi riutilizzarlo per andare sulla rer, mentre all’andata dovrete prendere la rer e poi un biglietto urbano.
  • Il biglietto della metro singolo è 1.80€, il carnet da 10 biglietti costa 14.10€ e il giornaliero, che vi dà corse illimitate, costa 7€.
  • Ogni volta che uscite dalla metro dovrete utilizzare un altro biglietto, ma è segnalato da un cartello “limite di validità del biglietto”.
  • Noi abbiamo girato tutta Parigi a piedi, utilizzando la metro in media 3 volte al giorno.
  • Mangiare in centro costa abbastanza, mentre la zona di Montmartre è più economica.
  • Dopo gli attentati, i controlli sono molto serrati e verrete perquisiti prima di entrare nei luoghi affollati, come musei o centri commerciali.
  • Altre attrazioni interessanti che noi non abbiamo visitato sono l’Orangerie, la torre di Notre Dame, la Bastiglia, l’interno de Les Invalides e il tour sulla Senna, magari verso il tramonto, per poter vedere i monumenti più importanti da prospettive diverse (es. il resto di Notre Dame).

Spero questa guida possa esservi utile. Trovate qui le altre mie guide di viaggio.
♥♦ Baci ♣♠

18 Comments

    1. Sì è bellissima! Per entrambi era la seconda volta a Parigi (la prima insieme), ma ci torneremo sicuramente! In aereo è un po’ scomodo, perché per avere i low cost dobbiamo andare fino a Milano, dato che da Torino partono pochissimi low cost…l’ideale sarebbe in treno, se non fosse che il tgv per il ritorno parte alle 14.30 della domenica pomeriggio, quindi ti bruci mezza giornata…

      1. Finché Air France volava da Verona ero comoda, perché acquistando in anticipo mi costava tanto quanto andare fino a milano per prendere un low cost. Vedremo le prossime volte come sarà…

  1. Ottima guida! Io ci son stata anni fa ma sinceramente è una delle città che, comd dire.. Non è che non mi è piaciuta, per carità è bella, però non mi ha colpita..potrei darle una seconda possibilità ma sicuramente non è in cima alla lista delle città da rivedere.

  2. Nonostante sia stata più volte a Parigi ci sono ancora tante cose che vorrei vedere!
    Avete fatto un bellissimo giro!
    Belli che siete nella foto con la Tour Eiffel *w*

    1. Ah Mary, a proposito di vacanze/weekend…può essere che prossimamente sia giù dalle tue parti, quindi aspettati un mio msg così se sei in zona ci vediamo 🙂

  3. Ci tornerei. Ci sono stata con Stefano di neanche 1 anno e questo mi ha causato talmente tanti problemi con la metro che dopo la prima corsa sono finita su un taxi per disperazione. In realtà anche Grenoble e Lione sono molto belle ma meno conosciute e meno servite dagli aerei, anche se c’è da dire che da Torino in auto in 4 ore di auto sei lì. E poi c’è Nizza… ma è un discorso a parte 🙂
    (voglio il tuo bastone da selfie… ahahah)

    1. …il mio bastone da selfie?? Saremmo dovuti andare a Lione quest’anno per la festa delle luci, ma non abbiamo prenotato….e meno male perché poi era stata annullata per paura di attentati, dopo tutto quello che successe a Parigi! D. c’è stato varie volte per lavoro e dice che è molto bella, quindi prima o poi ci capiteremo!

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