Ryanair ormai ci porta dappertutto e passare 4 giorni a Lanzarote, con volo diretto da Torino a poco prezzo, non potevamo proprio farcelo ripetere due volte. Siamo partiti nel tardo pomeriggio di giovedì e, dopo le 4 ore di volo (-1 di fuso) siamo arrivati quasi all’ora di cena all’aeroporto di Arrecife.
L’aeroporto è davvero piccolino e la coda per ritirare la vettura a noleggio occupa la maggior parte della superficie. Noi abbiamo noleggiato la macchina con CICAR, una compagnia locale, che permette la prenotazione dell’auto sul sito senza pagamento anticipato (vantaggio da non sottovalutare visto il periodo incerto). Avevamo prenotato una small car, tipo 500, ma alla fine ci hanno dato una vettura di segmento medio, che avremmo poi riconsegnato nello stesso posto giorni dopo. Le strade a Lanzarote sono perfette, carreggiata grande e ben asfaltata; autostrade gratuite che corrono parallele a strade extraurbane con limiti di velocità ridotti, per dare precedenza ai ciclisti. Nonostante le ottime condizioni del manto stradale, sconsiglio di noleggiare uno scooter, perché l’isola è in generale molto ventosa.
Il nostro appartamento si trova a Puerto del Carmen, una zona che, col senno di poi, non sceglierei più. Non che non sia bella, anzi probabilmente è il luogo con più vita dell’isola, ma è piena di turismo inglese e tedesco, di conseguenza la maggior parte dei locali sono fatti per soddisfare quel tipo di clientela e bisogna girare un po’ per trovare un locale tipo canario, invece di un Irish pub.
L’appartamento però era davvero grazioso, grande, completo di tutto e con una piccola terrazza vista mare, sulla quale abbiamo potuto fare colazione. Un ottimo appartamento anche in caso uno intenda passare un po’ più di tempo sull’isola, magari in smartworking.
Giorno 1
Iniziamo il primo giorno facendo colazione a Puerto del Carmen e una passeggiata su Playa Grande. Purtroppo il meteo è un po’ incerto e lo sarà per tutta la nostra permanenza sull’isola, alternando momenti di sole e caldo africano, ad altri di piogge torrenziali.
Decidiamo di muoverci in macchina fino a Arrecife, la capitale dell’isola. C’è un grosso posteggio sterrato e gratuito subito dopo il porto. Visitiamo la chiesa di Sain Gines (gratis) e passeggiamo attorno al Castello di San Gabriel e castello di San Jose (4€).
Ci spostiamo quindi verso la Fondazione Cesar Manrique (10€ oppure 17€ che comprende anche la sua Casa nella vicina città di Haría). Manrique è stato un artista del ‘900 e ha fatto di Lanzarote la sua casa, aiutandola molto a farla decollare a livello turistico. La sua presenza ricorre costantemente nell’isola. Molte sono le opere create da lui o a lui dedicate.

Nel pomeriggio ci spostiamo al Jardin de Cactus, un meraviglioso giardino ci cactus appunto, aperto fino alle 17 con ultimo ingresso alle 16.30.

Per visitarlo serve circa un’ora e mezza, non perché sia grande, ma perché sicuramente si faranno tante fotografie. Il giardino raccoglie 4500 esemplari di 450 specie differenti, provenienti da tutti i continenti, ed è stata l’ultima opera di Manrique. Il biglietto costa 6.50€ ed è compreso nel biglietto cumulativo.
Decidiamo di fare il giro in alcuni paesini, iniziando da Teguise, dove vediamo il Monumento del Campesito e Museo del Campesito, che è solo un insieme di negozi e un ristorante, per altro tutto già chiuso al nostro arrivo.

Ci spostiamo dunque a fare un aperitivo a Famara, prima del quale chiediamo un po’ di infomazioni nelle varie scuole di surf. Surf che alla fine causa maltempo non abbiamo provato, ma sicuramente è un’esperienza solo rimandata.
Rientriamo a Puerto del carmen e dopo una doccia andiamo a cena da Taverna di Nino, dove mangiamo il salmone di Uga (cittadina poco distante) e l’insalata di tonno e melanzane fritte con miele di palma.
Giorno 2
Visto il bel tempo e la terrazza con vista mare, decidiamo di fare colazione a casa, prima di partire alla volta del Vulcano Timanfaya detto anche Montañas del Fuego.
Prima di entrare nel Parco del Timanfaya, ci fermiamo al Centro de Visitantes e Interpretación de Timanfaya, dove l’ingresso è gratuito (h.9-16). Qui ci sono dei pannelli esplicativi e ogni ora ci sono delle simulazioni di una eruzione vulcanica in diverse lingue.
Proseguiamo fino all’entrata del parco. La visita del parco si può fare solo col bus e l’ingresso costa 12€. Il giro dura circa 30min e lungo tutto il tragitto una persona racconta in varie lingue la storie e i paesaggi che si incontrano. Vale la pena visitarlo per vedere i paesaggi lunari, simili a quelli che avevo visto sull’Etna.

A fine giro due dimostrazioni di geyser e sterpaglie che prendono fuoco, grazie al caldo del vulcano.

Usciti dal parco proseguiamo lungo la strada e ci fermiamo dove all’Echadero de los camellos, dove partono le passeggiate sul cammello nella parte esterna del parco. Non abbiamo fatto il giro, ma ci siamo solo fermati a vedere i cammelli.

A poca distanza andiamo a vedere il Charco de los Clicos, un laghetto di acqua salata colore verde smeraldo vicino a El Golfo, Yaiza. A poca distanza c’è poi il Charco verde, un altro laghetto verde ancora più piccino, vicino a Playa de Montaña Bermeja.

Ci fermiamo al Mirador Salinas de Janubio solo per fare una foto dall’alto delle saline e proseguiamo per Playa Papagayo, una bellissima spiaggia al profondo sul dell’isola.

Per cena andiamo al Restaurante 7 Hojas, scelto come ultima spiaggia, perché tutti quelli che avevamo selezionato non ci hanno accettato non avendo la prenotazione. Qui ho mangiato per la prima volta il bienmesabe, un dolce tipico di Lanzarote a base di mandorle, malvasia e cannella, che ha le calorie sufficienti per una settimana.
Giorno 3
Il terzo giorno decidiamo di andare verso le piscine naturali di Haría e di fare un giro per la cittadina di Haría, che non ha nulla da vedere, ma è piena di ciclisti motociclisti, essendoci una delle poche strade a curve e in salita di tutta l’isola. Ci dirigiamo a nord verso il Mirador di Haría, due piccoli terrazzi da cui si può ammirare il panorama (gratis).
Arriviamo alle pendici del vulcano La Corona, il vulcano più alto dell’isola, iniziamo a scalarlo, ma a metà strada cambiamo idea e torniamo indietro. Proseguiamo per il Mirador del Rio, ma senza entrare perché da fuori si gode della stessa vista su La Graciosa, senza pagare i 5€ dell’ingresso. La Graciosa è un’altra delle isole delle Canarie, pressoché desertica, tranne per il porto e le poche case attorno.

Pranziamo nella cittadina di Orzola nel Ristorante Mirador del mar, collocato proprio sul mare, approfittando di quelle che saranno le ultime ore di bel tempo della giornata.
Dopo pranzo andiamo alla Cueva de los verdes, un tunnel formatosi dall’eruzione del Vulcano della Corona, che parte dai crateri e arriva al mare. Il tour guidato in queste gallerie costa 10€ (compreso nel ticket cumulativo) ed è aperto dalle 10 alle 16, con ultimo ingresso proprio alle 16.
Il tempo si fa sempre più minaccioso e decidiamo di recarci nell’entroterra per fare una degustazione di vini. Lanzarote, infatti, ha un’ampia selezione di vini, soprattutto di malvasia, che viene coltivata in maniera molto diversa rispetto alle viti che siamo abituati a vedere nell’Europa continentale. L’isola infatti è talmente ventosa, che vengono scavate delle buche e le viti vengono piantate sotto il livello del terreno, riparate da muretti.

La zona centrale dell’isola è piena di vigneti, noi scegliamo la Cantina El Grifo, che ha anche un piccolo museo gratuito all’interno. La degustazione di 4 calici di bianco costa 10€.
La sera abbiamo ceniamo a casa, perché c’era la burrasca e ne approfittiamo per finire la “doggie bag” della fantastica paella che non siamo riusciti a finire a pranzo,
Giorno 4
Iniziamo la mattina con colazione in casa, non sul balcone perché piove. Facciamo gli zaini, perché la sera dobbiamo ripartire, e andiamo a vedere il Jameos del agua (prezzo 10€, ma compreso nel ticket cumulativo). Non vale particolarmente la pena visitarlo, altro non è che una piscina artificiale (in cui non si può entrare) e un’altra piscina naturale in cui vivono dei granchietti bianchi, che si possono trovare esclusivamente lì e sopravvivono perché non hanno alcun predatore.

Mentre ci spostiamo, vediamo lungo la strada il Museo dell’aloe a ingresso gratuito. Bastano pochi minuti per visitarlo, è più che altro un negozio, ma ci sono alcuni pannelli esplicativi interessanti.
Andiamo a vedere Plaja de Mujeres e la piscinetta naturale, ma è ancora nuvolo e ventoso per poter fare il bagno, proseguiamo quindi per Costa Teguise.

Mangiamo i panini a Playa del Jabillo e ci spostiamo poi verso Playa del Reducto a Arrecife, dove il sole va e viene, ma il vento forte non rende piacevole la permanenza in spiaggia.
Decidiamo quindi di usare l’ultima ora sull’isola visitando il Museo di Storia di Lanzarote, che si trova dentro al Castel San Gabriel, dove non eravamo entrati il primo giorno perché c’era troppa fila. Il biglietto costa 3€, ma quel giorno non si paga per un problema alla cassa.
Il nostro volo è alle 19 di sera, ma a causa di un problema tecnico all’aereo, la partenza viene rimandata alla mattina successiva.
Consigli utili
- Supermercati: ci sono 3 Lidl su tutta l’isola, oppure ci sono gli Hiperdino o Superdino, che sono catene locali, molto ben fornite.
- Macchina: il miglior modo per girare l’isola è la macchina e consiglio di prenotarla per tempo da Cicar, che non fa pagare in anticipo.
- Ristoranti: per andare nei ristoranti meglio valutati, bisogna prenotare altrimenti quasi sicuramente non verrete accettati.
- Piatti tipici: la capra, il vino e il bienmesabe
- Attrazioni: presso quasi tutte le attrazioni sopra citate potete acquistare un biglietto cumulativo che vi garantisce l’ingresso a diverse attrazioni. Tre opzioni:
- Biglietto 3 ingressi 23.50€ a scelta tra 2 luoghi tra Montañas del Fuego, Jameos del Agua, Cueva de los Verdes + Mirador del Río o Jardín de Cactus.
- Biglietto 4 ingressi 29€ a scelta tra 3 luoghi tra Montañas del Fuego, Jameos del Agua, Cueva de los Verdes + Mirador del Río o Jardín de Cactus.
- Biglietto 6 ingressi 35€ che comprende tutte le attrazioni Montañas del Fuego, Jameos del Agua, Cueva de los Verdes, MIAC – Castillo de San José (meseo di arte contemporanea), Mirador del Río e Jardín de Cactus.
- MyMaps – potete zoomare la cartina qui sotto e cliccare sui vari numeri per capire a cosa corrispondono.
Terrò a mente i consigli, sicuramente Lanzarote è una meta nella mia wishlist e Torino può essere comodo come aeroporto per me. Per deformazione professionale non riesco a trattenermi dal segnalare di fare attenzione, in quanto lo smart working dall’estero, nel caso di lavoratori dipendenti, può avere effetti sia sulla fiscalità personale sia sulla contribuzione 😀
Sì è vero, grazie per averlo sottolineato. Io ad esempio posso lavorare solo da territorio nazionale da contratto.