Contabili e ingegneri, i lavoratori introvabili

Buongiorno! Voglio mostrarvi un articolo apparso sabato 2 giugno sul Corriere della Sera, in seconda o terza pagina, non ricordo bene, anche perché leggo la digital-edition per iPad.

Posto questo articolo per dare un po’ di speranza a tutti coloro che, come me, si stanno facendo un culo tanto per studiare, sacrificando gli anni più belli, facendo rinunce e spese (economiche e di fegato) per completare un ciclo di studi.

Il mio vuole essere anche un invito a quelle persone che stanno finendo adesso la scuola superiore e che non sanno ancora cosa fare della propria vita, il mio consiglio spassionato è: STUDIATE! Se potete studiate! Non è tempo perso, vi frutterà un giorno, si spera! E non diciamo che è inutile, che non ti forma, perché l’università è una scuola di vita, ti insegna a stare al mondo, ti fa capire che un giorno troverai il capo stronzo che cercherà di metterti i bastoni tra le ruote, ti fa capire che spesso i colleghi ti sorridono, ma se potessero ti inculerebbero e ti fa capire cosa sia la burocrazia e che tempi abbia!

Parlo come una vecchietta, lo so, ma do ripetizioni e quindi sono spesso a contatto con i giovincelli di oggi e vi assicuro che a volte fanno davvero dei discorsi che mi fanno rizzare i capelli! “Voja ad lavurà saltam a dos”.

Ed ecco l’articolo, cliccando sull’immagine si ingrandirà:

ingegneri

♥♦ Baci ♣♠

5 Comments

    1. Mah, non più di tanto. Anzi, uno non mi ha più chiamata proprio perché l’ho rimproverato perché senza di me non faceva niente! Quinta elementare e non sapeva le tabelline! Da una volta con l’altra gli scrivevo una decina di operazioni da fare e non le faceva mai e quindi non sapeva far niente! Ma del tipo 3×4, 7×2…non conti strani! Fai conto che nella tabellina del 2 usciva anche il num 13! Non solo dispari, ma numero primo! L’ho sgridato, perché non è possibile a 10 anni non sapere la tabellina del 2 e non mi han più chiamata, si sarà lamentato con sua madre…perché “ai miei tempi” se la maestra mi rimproverava, quando arrivavo a casa mia madre mi metteva in punizione e mi rimproverava ancora di più, anche se magari non avevo fatto davvero niente ed era una nota di classe. Adesso? Adesso vanno a casa e la mammina va dalla maestra a lamentarsi, per tenere su la coda al figlio. Secondo me due schiaffoni ogni tanto farebbero solo bene!

  1. sono d’accordo in parte. In quanto laureata non posso che darti ragione: lo studio non solo ti forma, ma gli anni dell’università sono il “dono” più bello che una persona può farsi. Io mi sono appassionata allo studio, cosa che alle superiori non esisteva proprio! Ho conosciuto persone diverse, provenienti da ogni parte d’Italia (e qui gioca il numero chiuso), ho avuto la possibilità di studiare all’estero. Ma è anche vero che pure il lavoro ti forma. Conosco persone che non hanno mai lavorato e non sono capaci di togliersi un dito dal sedere senza l’aiuto di mamma. Gente che non ha il minimo senso del valore dei soldi.
    Poi ci metti anche il fatto che la tua scelta universitaria è una delle migliori. Il campo ingegneristico, sia che vada dall’ingegneria gestionale, a quella civile ed edile per poi passare all’informatica e all’eletronica, è sicuramente la scelta più adatta, soprattutto oggi. Professionisti come voi sono richiesti e ben pagati. E anche all’estero.
    Il problema è quando, come me, hai problemi logistici a rapportarti con materie tecnico-scientifiche e la natura ti ha dotata di bellissimi, ma purtroppo inutili, talenti artistici. E li resti fregato.
    Io ho scelto il cuore e ci ho messo il cuore, ma non ti dico che un po’ me ne pento. A 26 anni suonati sono ancora alle dipendenze della mia famiglia, seppur con un ottimo bagaglio culturale e lavorativo.
    L’università oggi è un argomento spinoso e complicato, ai ragazzi di oggi mi sento di dire che non sempre la scelta di cuore è la migliore. Forse lo sarà tra 15 anni, ma non oggi… Se avete il “cervello” studiate ingegneria.
    O altrimenti.. fate la parrucchiera 🙂
    Come dice un mio amico, ci sono 3 lavori che non andranno mai in crisi: parrucchiera, becchino e svuotatore di pozzi neri. La gente non smetterà mai nè di farsi i capelli, nè di morire, nè di cagare. (ovviamente va letto in chiave ironica eh)

    1. Ahahahah è vero! E hai ragione in quello che dici! Anzi dovrebbero fare più scuole e SERIE per avviare alle professioni, ma non solo la parrucchiera, ma l’elettricista, l’idraulico, il falegname…tutti lavori coi quali fai un sacco di soldi!
      Quanto al lavoro che ti forma sono d’accordissimo, vedo certi lì da me, laureatisi con voti altissimi, che cadono dalle piante quando devono fare qualcosa che non abbiano studiato o che non c’entra con l’ingegneria. Ma poi lì è questione di carattere, il pirla sono dappertutto!
      C’è da dire che noi donne, essendo multitasking (=riuscendo a fare più cose contemporaneamente) siamo molto più versatili nel mondo del lavoro! Mal viste forse, snobbate, ma pur sempre utili e versatili!

      1. ahahaha è vero. Giusto stamani stavo discutendo della donna multitasking con una mia coinquilina! 😀

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