Da qui comincia il racconto del nostro viaggio in Florida ad aprile 2019. Il viaggio è durato solo 9 giorni, di cui 2 di viaggio, per cui vi racconterò cosa poter visitare con una settimana piena a disposizione nel Sunshine State.
Giorno 1: 23/04 – Viaggio
Il nostro viaggio verso la Florida inizia dall’aeroporto di Torino. Da Torino a Miami, via Parigi e Atlanta. È un viaggio piuttosto lungo, 14 ore compresi i tempi di attesa negli scali, contro le 11 ore del diretto da Milano. I nostri scali erano piuttosto corti, solo 1h15m a Parigi e 2h20m ad Atlanta, dove abbiamo dovuto fare dogana prima di prendere l’ultimo volo interno.
Aeroporto Miami – Centro città
Il mezzo più comodo per spostarsi dall’aeroporto al centro città è il bus. Seguite le indicazioni che portano alla stazione degli autobus e fatevi consigliare dall’addetto che ci sarà appena prima dell’uscita quale autobus scegliere, in base alla zona in cui avete l’alloggio.
- Hotel: Ponce de Leon – Coral Gables
Giorno 2: 24/04 – Miami
Il nostro giro di Miami è iniziato con una disavventura con la Herzt per il noleggio della macchina, ma in tarda mattinata, recuperato il mezzo, siamo andati verso la nostra prima meta: Vizcaya.
Vizcaya è una villa a Coconut Grove, fatta costruire da James Deering, in stile rinascimentale italiano, con materiale importato dall’Europa. Molto belli sia gli interni, sia la parte esterna, con i giardini affacciati sulla Baia di Biscayne. È molto suggestivo vedere l’accostamento dello stile rinascimentale, con il paesaggio e la vegetazione tropicale, tipica della Florida.
Biglietto Vizcaya: $22.
Il giro dell’intera villa, interni ed esterni, occupa circa due ore e mezza. I giardini occupano la maggior parte del tempo, soprattutto per la quantità di fiori e piante tropicali che sono un piacere da vedere.

Ci spostiamo quindi nel quartiere di Coral Gables. È una zona residenziale, piena di villette deliziose, è bello perdersi tra queste case immerse nel verde, dove per altro ci ha attraversato la strada un pavone.
In questa stessa zona è presente la Venetian Pool, una piscina pubblica di acqua sorgiva inserita nel National Register of Historic Places degli Stati Uniti d’America, perché costruita in una vecchia cava di roccia corallina.
A poche centinaia di metri si trova invece l’Hotel Biltmore, un hotel che è anche monumento storico nazionale, poiché è stato un ospedale durante la Seconda guerra mondiale e campus della facoltà di medicina dell’Università di Miami. Quando fu costruito era l’edificio più alto di tutta la Florida.
Ci postiamo per pranzo verso il mare, dove il paesaggio è un mix tra relax del mare e vita frenetica dei grattacieli.

Altra tappa di questa prima giornata è il coloratissimo quartiere di Little Havana. È un quartiere che definirei folkloristico, un pezzo di Cuba negli Stati Uniti: parlano quasi tutti spagnolo, ci sono negozi che producono e vendono sigari, in tutti i bar ci sono lunghe file di bicchieri di mojito e vari tipi di rhum. Non ci sono attrazioni particolari, se non un monumento alle fine di Calle 8, ma è l’atmosfera che è bella, i murales, i bar…
Poi, per chi come me è cresciuta/o coi film di Bud Spencer e Terence Hill, girando per questa strada non potrete fare a meno di pensare a “Miami supercops – I poliziotti dell’8ª strada”.

- Pranzo: Seaspice ($$$$) – locale molto carino e romantico, sulla baia; abbastanza costoso, ma ottimo cibo e ottimo servizio, ci era stato consigliato da autoctoni.
- Cena: El Pub ($$) – abbiamo preso solo i piatti cubani del menù ed erano buoni
- Hotel: Ponce de Leon – Coral Gables ($$)
Giorno 3: 25/04 – Miami e viaggio verso Orlando
La nostra giornata inizia in direzione sud, verso Key Biscayne, nella contea di Miami-Dade, per andare a visitare il Faro Cape Florida.
Per arrivare al faro è necessario entrare nel Crandon Park, pagando un biglietto di $5 a veicolo. Lungo la strada, tutta dritta, che porta al faro si passa attraverso alcuni incroci, con deviazioni per campi da tennis, hotel o spiagge. Le spiagge qui sono piuttosto selvagge, perché lo Stato vuole che siano più simili possibili a come le videro gli Europei che sbarcarono qui o gli indigeni. Non troverete quindi sdraio o ombrelloni, ma con palme, vegetazione e sabbia bianca; prima di entrare in acqua c’è una striscia di almeno un metro di alghe, che potranno non piacervi, ma non vengono rimosse per non deturpare l’ecosistema, che è fonte di cibo per gli uccelli, e per evitare l’erosione della spiaggia.
Prima di arrivare alla spiaggia ci sono sia un ampio parcheggio in mezzo agli alberi, sia delle aree attrezzate con barbecue e tavoli, anche coperti. Non ho visto però alcun bar.

Il Faro è il più antico edificio della Florida, è una torre bianca alta 153 m e si dice che i marinai si lamentassero della fievolezza della sua luce, perché aumentava il rischio di naufragio, in quelle zone piene di barriere sommerse, secche, correnti e uragani. Questo però spesso teneva anche lontani i pirati.
Biglietto Crandon Park: $5/veicolo.
Dopo aver fatto il bagno e aver pranzato sui tavoloni, ci siamo allontanati dalla natura selvaggia per dirigerci verso il cuore della globalizzazione: Downtown.
Io consiglio di girare a Downtown con la metromover, una metropolitana sopraelevata e gratuita. Arrivando da Key Biscayne, quindi da sud, potete posteggiare la vostra auto nel Financial District, partire dalla omonima fermata sul Brickell Loop, potete poi scendere in una delle fermate di transfer tra i loop (ad esempio Bayfront) e prendere la linea Omni Loop, che vi porterà fino alla Freedom Tower. Potete scendere oppure arrivare al capolinea School Board e tornare indietro, scendendo a College North, per riprendere il Brickell Loop di nuovo fino al Finantial District.
In questa zona parcheggiare in strada costa $3.75/h, ma 1h30m è più che sufficiente per fare tutto il giro descritto sopra, sempre che non decidiate di scendere e passeggiare da qualche parte; tra queste fermate, quella più carina è probabilmente il Bayfront Park, dove c’è anche il mercato.
Lasciata la zona di ricchi uomini d’affari incravattati e curiosi di vedere la fantomatica Miami South Beach (SoBe), abbiamo fatto un giro in macchina per Ocean Drive, per poi capire che c’è un traffico pazzesco e che non valeva la pena imbottigliarsi in quel casino in quel momento, quindi eccoci di nuovo in macchina per andare verso North Miami, a Wynwood, un vero art district importante per la presenza di numerosi murales.

Una passeggiata, un po’ di foto a questi murales che sono vere e proprie opere d’arte e si riparte verso il nord della Florida stavolta.

- Pranzo: supermarket a Key Biscayne.
- Cena: Cracker Barrell ($$)- è una catena, ma ha uno stile country delizioso.
- Hotel: Melbourne All Suites Inn – pagato pochissimo e mi immaginavo la location di una puntata di CSI-Miami, invece camere grandi, nuovissime e con ogni confort (sì da fuori era il classico motel che si vede nei film). Consigliatissimo per andare a Cape Kanaveral.
Next →
♥♦ Baci ♣♠
Ciao, carissima. Quando provo a cliccare su Next, mi rimanda a una pagina non trovata. Non puoi lasciarmi col fiato in sospeso, sono curiosissima di sapere come continua il viaggio.
In attesa di conoscere il finale ti mando un bacione e faccio le corna sperando che sia andato tutto bene.
Sì sì avrei dovuto mettere la data di pubblicazione… Venerdì vedrai la prossima puntata 😆
Bellissimo! Che bella l’ orchidea spontanea non pensavo potessero crescere su altre piante
In natura crescono solo su altre piante, è per quello che le radici si allargano molto, perché cercano appigli
Ah bellissimo