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Giorno 7: 29/04 – Keys
Il viaggio verso Key West è abbastanza lungo, sono solo poco più 200km, ma buona parte della strada è a una sola corsia per senso di marcia e con dei limiti di velocità piuttosto bassi. I limiti di velocità, da rispettare perché spesso ci sono le pattuglie, sono dettati anche dal fatto che certe zone sono l’habitat del cervo delle Keys, un esemplare di cervo piccolo e delicato, che si muove soprattutto di notte e può capitare che attraversi la strada. Noi purtroppo non lo abbiamo visto.
Lungo la strada ci sono diversi punti dove potersi fermare per fare pausa o qualche foto a tema caraibico. La prima tappa potrebbe essere Islamorada; dove è possibile fare numerosi sport acquatici come andare in kayak o con la pagaia, pescare o fare snorkeling.
Ci si può fermare a Whale Harbor Marina, dove il paesaggio è da cartolina.

Lasciamo le Upper Keys e ci dirigiamo verso le Middle Keys, qui passerete sopra il Seven Miles Bridge, un ponte lungo sette miglia e spettacolare perché sul mare. Subito dopo il ponte c’è un parcheggio sulla destra, siamo a Little Duck Key. Da qui si può salire sul vecchio ponte della ferrovia, anche se altro non è che un ponte di cemento abbandonato e mezzo cadente.
Passiamo alle Low Keys, dove a Marathon siamo accolti da una aragosta gigante lungo la strada e raggiungiamo la parte più famosa e del percorso verso Key West: Bahia Honda State Park. Si paga l’ingresso al parco, che è valido dalle 8 del mattino fino al tramonto, ma ci sono diverse attività possibili.
In questa zona ci sono tre spiagge: Calusa Beach, Loggerhead Beach e Sandpur Beach. La spiaggia di Calusa è quella da cui si vede meglio il ponte della ferrovia nel mare. È piuttosto riparata, quindi l’acqua è calda.

Biglietto: $8.50 per ogni veicolo con autista più $0.50 per ogni passeggero (fino a 8). $2.50 in bici o a piedi.
Ci rimettiamo in marcia, siamo quasi verso la fine delle Keys ed arriviamo a Key West poco prima del tramonto. Il Tramonto a Mallory Square è sicuramente una delle attrazioni principali di Key West. Tutto inizia almeno un’ora prima del tramonto, nella piazza di radunano artisti di strada, comici, musicisti, venditori ambulanti e ognuno mette in mostra la sua attività. È sconcertante la quantità di gente che si raduna lì solo per vedere il sole scendere.
- Pranzo: supermarket
- Cena: The Waterfront Brewery – fronte mare molto carino e prezzi abbordabili
- Hotel: Albury Court Hotel Key West – stanze piccole e prezzi folli, ma a Key West tutti gli hotel sono molto cari
Giorno 8: 30/04 – Key West
La giornata inizia andando a visitare il Fort Zachary Taylor di Key West. Si paga un biglietto d’ingresso per il parco, che consente sia di accedere a una bella spiaggia, sia di visitare il forte stesso.
Il forte in realtà è abbastanza spoglio, si può fare una passeggiata nel cortile interno, dove la bandiera americana come sempre svetta, e sulle mura. È abbastanza recente, costruito a partire da metà ‘800 e fu usato inizialmente per difendere la costa, poi divenne una stazione della US Nay e anche residenza invernale del presidente Truman.

La spiaggia è molto carina e soprattutto ombreggiata per cui è possibile sia sdraiarsi al sole, che sotto le piante, che mangiare sui tavoloni da pic nic disseminati un po’ ovunque.
Non ci sono molti punti di ristoro nell’area, ma un unico bar, con prezzi abbastanza decenti per essere un monopolio.
Biglietto Forte Zachary Taylor: $6.00/veicolo + $0.50/persona; $2.50 per i pedoni o le biciclette; $4.50 per le moto.
Nel pomeriggio, rientrati verso il centro dell’isola, siamo passati davanti alla casa dello scrittore Ernest Hemingway, che visse qui per diverso tempo. La casa è ben tenuta, ma piccolina, e abbiamo deciso di non visitarla all’interno, preferendo esplorare meglio il resto della città nel poco tempo rimasto. Una caratteristica particolare di questa casa è che vivono al suo interno una cinquantina di gatti, alcuni dei quali con sei dita.
Biglietto Casa di Hemingway: 14$ per gli adulti
La giornata è quasi finita, restano da vedere il Mile 0, cioè la fine della US1, e il Southernmost Point Buoy ovvero la boa di cemento che segna il punto più a sud degli Stati Uniti (continentali), non che il punto più vicino a Cuba, che dista solo 90 miglia.

L’immagine di Key West è quella di un paese fermo nel tempo, con le case dai colori pastello, con fiori di tiarè e monoi dappertutto. Davvero un posticino piacevole, ma un paio di giorni sono sufficienti per vederlo tutto e rilassarsi.

È ora di riprendere il viaggio e di ripercorrere tutte le Keys per ritornare a Miami. Il viaggio non è lunghissimo, ma siccome negli Stati Uniti tendono a cenare piuttosto presto, ci fermiamo a mangiare a Homestead in una steak house frequentata esclusivamente da locals e in vero stile americano da film, per poi proseguire verso l’hotel vicino all’aeroporto di Miami.
- Pranzo: bar al forte
- Cena: Texas Road House a Homestead – una steak house davvero ben fornita, economica e cibo buono.
- Hotel: Best Western Premier Miami Airport – personale non propriamente simpatico, ma è comodo per l’aeroporto.
Giorno 9: 01/05 – Viaggio
C’è una pasticceria/panetteria a poca distanza dall’aeroporto, è gestita da ispanici ed è stato l’unico locale in cui siamo riusciti a bere un vero caffè cubano, delizioso.
Il nostro volo era nel mezzogiorno, per cui dopo colazione siamo andati direttamente in aeroporto a riconsegnare la macchina. It’s time to go.
♥♦ Baci ♣♠
Last →
Mat mi ha raccontato che quando era andato lui era pieno di ” Hemingway “
Peccato per il cervo! Io li adoro, mi è capitato di vederne qualcuno anche in Italia… Fossi stata in te mi sarei appostata di notte ad attenderlo 🙂
Comunque adesso che è arrivato anche questo capitolo, devo dire che avete fatto proprio un bel giro, prenderò spunto dai tuoi suggerimenti se mai dovessi andare in Florida!
Grazie! Mi fa piacere se il mio articolo diventa utile 😊